Costruiamo il domani

Presentazione iniziativa

Nuova linfa al paesaggio urbano dell’abbandono

Anche quest’anno le ambizioni della rassegna mirano a portare alla luce il tema del paesaggio e dell’importanza della rigenerazione urbana.
Siamo convinti che siano questi i temi alla base di un nuovo rilancio culturale ed economico per il nostro paese. Ciò sarà possibile solamente se vi è la capacità di rendere partecipato il percorso di consapevolezza che tali temi richiedono. Negli ultimi decenni abbiamo potuto verificare come l’espansione o la contrazione insediativa sia collegata a molteplici fattori che ne regolano l’oscillazione. Il risultato finale, nella maggior parte dei casi, è comunque una quantità importante di edifici e luoghi in abbandono a costellare un paesaggio urbano connotato dal degrado e dalla mancanza di bellezza. Ed è proprio la bellezza ad essere quella qualità necessaria capace di generare fenomeni virtuosi che limitano la nascita di situazioni sociali che poi la comunità si trova ad affrontare ormai sempre con meno risorse. Questo fenomeno ha riguardato intere aree produttive ed industriali. Ma è l’esodo urbano che, in maniera subdola, si manifesta con una spaventosa continuità, a mostrare le conseguenze più gravi. La costellazione di edifici inutilizzati rafforza nel nostro immaginario la crisi di un sistema economico. Un paesaggio, anche culturale, in cui le serrande abbassate, i capannoni vuoti, le abitazioni sfitte disegnano una scenografia a cui ormai ci siamo abituati e a cui non sentiamo ancora la doverosa necessità di dare risposta. Le risposte però urgono e non sempre possono essere quelle a cui ci siamo affidati negli ultimi decenni. Di fatto, questa costellazione di costruzioni e di luoghi abbandonati è oggetto di riflessioni che ormai coinvolgono riviste di settore (a tal proposito va ricordato l’articolo di  Rossella Ferorelli e Alessandro Cariello apparso su domusweb, che l’anno scorso ci diede molti spunti sul quale elaborare le proposte odierne), studi di architettura, collettivi, gruppi di ricerca indipendenti, associazioni e start-up che lavorano sulla revisione dei processi di conoscenza e di riuso di una tale moltitudine di edifici. Tutto questo è sollecitato da una esigenza sempre maggiore che proviene da una ritrovata consapevolezza del ruolo attivo del cittadino nella società contemporanea.
Proprio a partire da questo ritrovato ruolo, cittadini, tecnici, professionisti e altri attraverso forme cooperative e partecipative, provano a dare risposte che a volte superano il puro progetto di architettura per divenire a tutti gli effetti un progetto più ampio di riqualificazione urbana e sociale.

La nostra associazione altro non vuol essere che un ulteriore nodo di questa rete che ormai trova esempi in tutto il paese e si mette a disposizione di un percorso inedito nel nostro territorio con metodi che trovano già larga condivisione.
Ci muoveremo tra la sensibilizzazione della comunità e la formazione degli addetti ai lavori.

Attraverso la Rassegna ArchitetturaDAmare, ed in particolar modo nelle conferenze, porteremo l’esempio di giovani professionisti e realtà che operano su queste tematiche e che sapranno offrire le loro esperienze.  Ma il lavoro non si ferma a questo livello. Le aspettative riguardano il coinvolgimento del tessuto associativo e civico della comunità clodiense in primis, per poi guardare alla più vasta area metropolitana.

In principio sarà importante censire e mappare i luoghi dell’abbandono. Paesaggi urbani il cui smalto si è sbiadito e la cui bellezza ha lasciato spazio alla mediocrità assunta come normalità.
Ci auguriamo che la coscienza/conoscenza di ciò faciliti l’incontro tra domanda di spazi o attività, e l’offerta di risorse urbane, finanziarie e professionali, capaci di garantire l’efficacia dei processi di riuso anche sul lungo termine, auspicando che, azioni come queste trovino un accompagnamento serio e incisivo delle istituzioni a tutti i livelli. Di fatto se la bellezza è tale, lo è per tutti, e se la città rinasce, le speranze non riguardano i pochi, ma l’intera collettività. Per questo opereremo con sguardo “etico” attenti ai possibili utilizzi cui l’edilizia abbandonata apre nuove possibilità, convinti che all’offerta istituzionale di servizi debba essere via via, quasi per abitudine, affiancata l’azione dal basso delle comunità. Siamo sicuri che questo darà nuovo slancio alla città contemporanea e rimetterà in discussione il paesaggio urbano dell’abbandono.

L’associazione culturale Chioggia Plus presenta così la IV rassegna nazionale ArchitetturaDAmare. L’evento, importante ed ambizioso come le Rassegne passate, partirà a maggio con “CAMPOSAZ mare 2015” workshop di autocostruzione e si concluderà a Settembre con interessanti conferenze sui temi sopra affrontati.

WORKSHOP CAMPOSAZ MARE

CAMPOSAZ MARE

09-17 Maggio 2015, Workshop di progettazione e autocostruzione in scala 1:1 nell’arenile di Sottomarina presso Bagni Lungomare e Cayo Blanco, Sottomarina di Chioggia

Presentazione dei manufatti:
Domenica 17 Maggio 2015, ore 10.30, presso Bagni Lungomare

CAMPOSAZ mare 2015 consiste in un workshop di progettazione ed autocostruzione di oggetti architettonici pensati per valorizzare il paesaggio. Dodici partecipanti per un vero e proprio campo di progettazione e autocostruzione in legno in scala 1:1, che si terrà dal 9 al 17 Maggio a Chioggia, ai margini sud della laguna di Venezia.
Il workshop è aperto a giovani architetti, designer con l’obiettivo di unire in un gruppo i processi di progettazione e realizzazione pratica di un’opera.
In una sola settimana i partecipanti dovranno ideare due piccoli interventi in legno a scala urbana per la valorizzazione del litorale, avvalendosi delle suggestioni tematiche fornite dagli enti organizzatori e sviluppando un approccio progettuale attento all’ambiente, pratico e sostenibile.
Le parole d’ordine sono efficacia e collaborazione, intese come capacità di condividere interessi, esperienze e professionalità tra persone, discipline e ambiti culturali differenti. Sono queste, elementi imprescindibili per l’attività delle associazioni organizzatrici, per gli studenti e professionisti partecipanti e per la buona riuscita del workshop.

Alcune immagini sono di Riccardo Ciriello, Dmitry Belyakovich ed Enrico Varagnolo.
 

Con la collaborazione di:


CONFERENZE

Sabato 26 settembre 2015, Auditorium San Nicolò Chioggia, ore 16.00

RE-BEL ITALY E IL RIUSO DI SPAZI IN ABBANDONO

intervengono:

  • Isabella Inti, Giulia Cantaluppi, Matteo Persichino, Temporiuso.net
  • Michela De Poli, Studio MADE associati
  • Mauro Zanardo, Terre s.r.l.

 

Domenica 27 settembre 2015, Auditorium San Nicolò Chioggia, ore 10.00

IL GIARDINO, L’ORTO E IL PARCO COME RISPOSTA PROGETTUALE ALL’ABBANDONO

intervengono:

  • João Nunes, Paesaggista Studio PROAP, Lisbona
  • Luigi Latini, Fondazione Benetton Studi Ricerche
  • Nino Pascale, Presidente SlowFood Italia

 

PATROCINI, COLLABORAZIONI, CONTRIBUTI E ADESIONI

Con il patrocinio di:

PATROCINIO MODIFICATO ULTIMO

Con il contributo di:


Video Camposaz mare.


Nuova linfa al paesaggio urbano dell’abbandono.

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