Secondo appuntamento con VITE IN CAMMINO, progetto DIsplaced Person – Persone Sradicate.
Mercoledì 6 maggio alle 20.30 presso il Cinema Teatro Don Bosco con la proiezione di IO STO CON LA SPOSA (Italia, Palestina, 2014) di Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro, Khaled Soliman Al Nassiry.

Sarà con noi il regista Antonio Augugliaro.

Una storia vera, una fiaba. Un viaggio incredibile. Un film che vanta 2617 produttori dal basso. La presenza del regista ci darà modo di conoscere anche da dove nasce un’idea così singolare, oltre che approfondire ancora una volta la tematica del viaggio e delle migrazioni.

La proiezione sarà preceduta alle 20.15 da un momento di attenzione e raccoglimento per i migranti naufragati e morti il 19 aprile scorso nel Mediterraneo, con alcune letture sul ponte della Cuccagna (salesiani).

IO STO CON LA SPOSA

Ore 20.30 – Cinema Don Bosco a Chioggia
IO STO CON LA SPOSA
(Italia, Palestina 2014, Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro, Khaled Soliman Al Nassiry)

SINOSSI
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta. Un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.

TRAILER

Per facilitare l’organizzazione siete invitati alla preiscrizione su

http://goo.gl/XU9cZE

Il progetto DISPLACED PERSON – PERSONE SRADICATE riparte anche nel 2015 con la Rassegna VITE IN CAMMINO – #accoglienza, #persone, #diritti

La prima tappa sarà il 24 aprile con due appuntamenti:

Alle ore 19 presso Casa Goldoni in Corso del Popolo 932 a Chioggia (VE), Andrea Segre presenta il suo nuovo libro, FUORI ROTTA – DIARI DI VIAGGIO.
Aperitivo a cura della Bottega “Il Mappamondo”.

A seguire, alle 20.30 presso il Cinema Teatro “Don Bosco” a Chioggia, proiezione di COME IL PESO DELL’ACQUA (Italia 2014) di Giuseppe Battiston, Stefano Liberti, Marco Paolini, Andrea Segre.
Sarà presente il regista Andrea Segre.

vite in cammino

Ore 19.00 – Casa Goldoni a Chioggia
FUORI ROTTA – DIARI DI VIAGGIO
Da Valona a Dakar, da Pristina ad Accra, da Sarajevo a Ouagadougou, da Tataouine a Baghdad, i diari portano il lettore a conoscere mondi appena fuori lo spazio di Schengen, dove il regista ha viaggiato per arrivare al cuore delle storie e delle origini dei migranti che sono spesso protagonisti dei suoi film. Da Padova a Porto Marghera, da Rosà a Chioggia, la riflessione si sofferma anche sul mondo da cui la storia di Andrea è partita e che spesso i suoi film hanno raccontato. Sono viaggi e appunti, quelli confluiti nel libro, raccolti a partire dal 1999 e diventati spunto di riflessione sulle cause di molte delle complessità e delle tensioni dell’oggi.
Durante la serata verrà anche presentato il Tour FuoriRotta, un vero e proprio viaggio che porterà i diari di Andrea nei cinema e in molte altre realtà attive nel panorama culturale italiano. Il tour partirà il 17 aprile dall’Alpstation Montura di Schio e si concluderà l’8 maggio a Trento, in occasione del Trento Film Festival, nuovamente al fianco di Montura Editing, principale partner del progetto.
La distribuzione del libro darà un importante contributo al sostegno del più ampio progetto e del bando FuoriRotta, incentrati sul diritto al viaggio e sull’importanza del viaggio come esperienza di conoscenza dell’Altro e veicolo di contaminazione fra punti di vista.
Il libro sarà disponibile nelle librerie dal 23 aprile.

Ore 20.30 – Cinema Don Bosco a Chioggia
COME IL PESO DELL’ACQUA
(Italia 2014, di Giuseppe Battiston, Stefano Liberti, Marco Paolini, Andrea Segre)
SINOSSI
La soggettiva di un sommozzatore scivola nel blu profondo del mare, si avvicina alla sagoma di un peschereccio di legno adagiato sul fondo. Si avvicina piano, lento come i movimenti nell’acqua, lento come quando hai paura. Continua lento il respiro subacqueo, l’ossigeno scorre attraverso i tubi, le bolle di anidride carbonica galleggiano nelle profondità e la sola ombra di uno di quei corpi fa chiudere gli occhi.
Giuseppe Battiston è dentro ad una grande stanza vuota. Inizia a pensare. Sentiamo la sua voce. Si chiede perché lui ora non ha il coraggio di guardare anche se per tanti anni aveva saputo? Perché quei corpi gli fanno paura? Si muove nella grande stanza vuota e il panico lentamente si trasforma in necessità. Ha bisogno di capire. Da qui inizia il suo viaggio di conoscenza, incontro, dubbio. La voce di Giuseppe Battiston accompagna il racconto di tre donne, Gladys, Nasreen e Semhar, e del loro difficile viaggio dal paese d’origine alle coste italiane. Il racconto delle tre donne segue tre filoni di racconto: la memoria del viaggio, l’attraversata del mare, la loro vita oggi. Gli interventi di Marco Paolini aiuteranno lo spettatore, e Battiston stesso, a capire le direzioni, i flussi e le barriere delle migrazioni verso l’Europa. Marco Paolini, con la sua arte tra studio e scoperta, fornisce a Battiston altri strumenti di comprensione disegnando su tre grandi mappe geografiche che Giuseppe poi appende alle tre pareti della sua stanza. Mentre le donne raccontano, la stanza di Giuseppe Battiston va riempiendosi di oggetti e simboli che incontriamo nelle loro storie: alla fine Giuseppe è attorniato dagli oggetti, i segni, le parole, le mappe, i ricordi della sua nuova conoscenza.
Per oltre dieci anni abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi economici, politici e militari a tentare di chiudere la frontiera mediterranea: c’è chi l’ha fatto con più cautela e chi con più cattiveria, ma lo scopo unico era comunque e sempre “ridurre il numero di sbarchi”, fermare e contenere. Un orizzonte che ha schiacciato le nostre capacità di ascoltare e capire i motivi e le scelte di chi viaggia. Come il peso dell’acqua, attraverso le storie di tre donne e lo sguardo di due grandi narratori civili, cerca di modificare questo orizzonte.


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